Argentina: l'arbitrato si muove


28 Maggio 2009 - L’Argentina è tuttora un Paese in serie difficoltà: la sua economia sta scontando in maniera pesante la crisi economica e, dopo anni di crescita a ritmi sostenuti, rischia seriamente di ritrovarsi in recessione.

La situazione è simile a quanto sta succedendo in Europa, ma il Paese sudamericano mostra forti difficoltà per quello che concerne la tenuta interna.

Gli osservatori hanno ora gli occhi puntati sulle prossime elezioni di medio termine, che potrebbero indebolire il governo se il presidente Kirchner dovesse perdere la maggioranza in parlamento.

La contemporanea svalutazione del peso, che da quota 3,7 potrebbe presto raggiungere quota 4 contro dollaro, aiuterebbe sì le esportazioni del Paese sudamericano ma renderebbe meno appetibili le sue emissioni in valuta locale.

In aggiunta a questa situazione bisogna inoltre considerare che i titoli del debito pubblico sono pressoché ignorati dai mercati a causa del mancato rimborso della crisi del 2001, che ha minato la credibilità argentina al punto che diventerebbe problematico portare a termine un progetto di allungamento della durata dei titoli in scadenza nel 2012.

Attualmente, secondo l’agenzia S&P, il rating dell’Argentina è pari a B - , il che significa un’elevata possibilità di insolvenza. In tutto questo contesto non certamente idilliaco prosegue l’arbitrato ICSID, il processo in corso attualmente dinanzi alla banca Mondiale che vede il Paese sudamericano accusato di insolvenza.

A questo proposito il 6 maggio scorso, il pool incaricato di fare causa all’Argentina per conto dei risparmiatori italiani, TFArgentina, ha depositato una contromemoria e quindi sta per avviarsi a conclusione la prima fase del procedimento, quella in cui si dovrà stabilire se sia ammissibile intentare una causa al Paese sudamericano.

Il risultato si attende per giugno: se la causa sarà giudicata ammissibile, si passerà al processo vero e proprio: questa fase dovrebbe vedere una decisa accelerazione, sperando che l’Argentina, nel frattempo, non sprofondi nuovamente nel baratro del fallimento.

Maurizio Zani - XageneFinanza2009



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