Assicurazioni: in 15 anni le polizze aumentate del 155%


22 Agosto 2009 - Le maggiori stangate delle finte liberalizzazioni sono state registrate nel settore RC Auto, dove in regime di prezzi amministrati ante 1994, gli assicurati obbligati a contrarre una polizza, 15 anni fa pagavano una media di 361 euro ( 700.000 lire ), costi che sono lievitati a 868 euro nel 2006, con un rincaro del 140,5 per cento, per passare a 903 euro nel 2007 ( +35 euro ) e a 948 euro nel 2008 ( +45 euro ), a 995 nel 2009 ( + 47 euro ), diversamente da altri Paesi UE, come Francia, Spagna, Germania, dove gli aumenti registrati negli stessi anni, non hanno mai superato la soglia dell’86%.

I costi medi delle tariffe obbligatorie RC Auto in questi 15 anni ( 2004-2009 ), come si può vedere dalle tabelle, sono più che raddoppiati passando da 391 euro del 2004 a 995 euro nel 2009, con un’incidenza di valore di ben +604 euro ed una percentuale del +155,1%.

Ancora peggiore la situazione che riguarda le polizze obbligatorie per assicurare moto e motorini sotto i 150 c.c. di cilindrata, con utenti letteralmente taglieggiati e che hanno subito impennate scandalose ed ingiustificate superiori al 400%, con costi medi passati da +98-121 euro ( minimo e massimo ) del 1994, a +435-555 Euro ( minimo e massimo la stima del 2009 ), e con i costi RC moto che hanno subito l’impennata del 413,1% ed un aumento secco di 337 euro, passando da 98 a + 435 euro.

Il Governo Berlusconi ha rinviato alle calende greche la class action che avrebbe avuto l’effetto di deterrenza e di rivalsa collettiva verso politiche tariffarie di rapina, e gira la testa dall’altra parte su rincari e ritocchini che anche nel 2009, continuano la loro corsa con un +5% in media e con un impatto di 47 euro su polizze obbligatorie, mentre gli utenti delle 2 ruote subiranno salasso ulteriore del 7,5% ( +30 euro ).

Le richieste di rincari del 5-9% inviate anche in questi giorni di agosto ad assicurati virtuosi che non hanno denunciato alcun sinistro da parte di compagnie dominanti come Generali, sono ingiustificate.

Adusbef e Federconsumatori sospettano che le compagnie rincarino le tariffe, sia per pagare gli alti bonus, le prebende e stock option dei manager, sia per coprire i buchi prodotti da investimenti su titoli tossici, swap e derivati avariati.

Fonte: Adusbef, 2009

XageneFinanza2009



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