Asta dei Bot: ancora un successo


13 Giugno 2009 - I risparmiatori italiani stanno via via riscoprendo i vecchi amori: dopo aver ridato slancio alla raccolta dei fondi comuni d’investimento, tornata positiva dopo venti mesi consecutivi di perdite, ora l’attenzione è rivolta ai Bot.

Dal lontano 2003, infatti, non si registrava una domanda di Titoli di Stato tripla rispetto all’offerta: mercoledì scorso, 10 giugno, l’offerta di titoli annuali è stata di 6 miliardi di euro e la domanda ha superato i 16 miliardi, mentre i titoli trimestrali, a fronte di un’offerta di 4 miliardi, hanno ricevuto richieste di sottoscrizione pari ad oltre 10,5 miliardi.

Da questi dati si evince che esiste una forte liquidità in attesa di occasioni propizie. Ed il Ministero dell’Economia ne ha subito approfittato raddoppiando i quantitativi di Bot annuali disponibili in un’asta supplementare tenutasi giovedì 11 di giugno.

La cosa che desta tuttavia sensazione è che, in termini di rendimento, non ci sono state differenze sostanziali rispetto al passato: siamo in presenza di rialzi modesti che si sono portati, al lordo, all’1,27% per i titoli annuali ed allo 0,99% per quelli trimestrali.
Questi valori sono poi destinati a diminuire ulteriormente una volta applicate le commissioni bancarie di sottoscrizione: in questo caso i titoli annuali scendono allo 0,80% ed i trimestrali allo 0,47%.

La logica che sembra prevalere è quella del parcheggio della liquidità nell’attesa di opportunità migliori.
Da segnalare un ritorno d’interesse per la Borsa, anche se è opportuno in questo caso attendere il consolidamento della fase toro.

Tuttavia, per il momento, le aspettative dei risparmiatori, sembrano essere in contrasto con l’andamento dell’economia reale.
L’andamento al rialzo dei prezzi delle materie prime, petrolio in testa, potrebbe innescare la ripresa dell’inflazione dovuta più ai costi che ai consumi.

Maurizio Zani - XageneFinanza2009



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