Borse: la rincorsa di Piazza Affari


18 Maggio 2009 - La Borsa di Milano ha recuperato dai minimi del 9 marzo scorso il doppio rispetto a Francoforte e New York ed ancora di più nei confronti di Parigi e Londra. Dopo aver toccato il punto più basso della crisi, analogamente agli altri mercati , in circa 10 settimane l’indice S&P-Mib dei titoli con la maggiore capitalizzazione ha fatto segnare un incremento superiore al 50%.

Una performance minore per l’indice tedesco Dax 40 (+28% ), per l’indice parigino Cac 40 ( +26% ), per il londinese Ftse 100 ( +23% ), e per il Dow Jones ( +27% ).
Neanche Tokio, con il suo + 31%, è riuscito per il momento a tenere testa alla performance del listino milanese. E l’incremento di Piazza Affari non ha certo lasciato indifferenti gli azionisti delle società che, dai minimi del 9 marzo, sono state protagoniste di veri e propri exploit a tre cifre.

E’ sufficiente vedere l’andamento di Unicredit cresciuta di oltre il 180%, del Banco Popolare salito del 210% o della stessa Fiat, protagonista in queste settimane di una corsa contro il tempo per siglare uno strategico accordo con Opel, che è cresciuta di oltre il 100%.

Lo stesso discorso può essere esteso alla Borsa milanese nel suo complesso: se dal gennaio 2008 ad oggi l’indice segna ancora un -50%, nel corso dei primi mesi del 2009 è l’unica a chiudere con un modesto segno positivo, anche se inferiore al punto percentuale.

Bisogna ora vedere se il comportamento dei mercati finanziari anticiperà l’andamento dell’economia reale, e se tutto questo si ripercuoterà positivamente su quegli indicatori economici come il Pil ed il debito pubblico, che ci vedono attualmente fanalino di coda in Europa.

Segnali positivi provengono da alcuni indicatori reali: ad esempio il costo dei noli marittimi internazionali, considerato una sorta di osservatorio privilegiato dell’andamento dell’attività economica globale, venerdì scorso, 15 maggio, ha toccato i suoi massimi ed ha fatto segnare un rialzo di oltre il 280% dalle quotazioni minime raggiunte a dicembre scorso.

I segnali di fiducia non mancano ed anche la situazione economico-finanziaria sembra aver superato ormai il punto più basso: resta da vedere se queste note positive troveranno conferme nelle prossime settimane.

Maurizio Zani - XageneFinanza2009



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