Fondi comuni: timidi segnali di ripresa ?


10 Marzo 2009 - Si notano piccoli segnali di ripresa per i Fondi Comuni, anche se non ci si trova di fronte ad una vera e propria inversione di tendenza.
Secondo i recenti dati pubblicati da Assogestioni, infatti, lo scorso mese di febbraio ha fatto registrare un passivo di 2,8 miliardi di euro, in deciso miglioramento rispetto al passivo di 4,9 miliardi del mese di gennaio.

Il patrimonio complessivo gestito, dai 397 miliardi di euro è calato di altri 10 miliardi a 387 miliardi circa. Notevole dal punto di vista quantitativo il deflusso dei prodotti obbligazionari, quelli che, in momenti di crisi, dovrebbero rappresentare una sorta di paracadute per i risparmiatori.
Il deflusso di oltre 1.6 miliardi di euro da questi comparti getta luce su come tali prodotti vengano prospettati al pubblico, che sovente segue i consigli dei promotori finanziari come una bibbia.

I fondi obbligazionari detengono quasi il 40% del patrimonio complessivo del sistema, equivalente ad oltre 153 miliardi di euro.

Le richieste di rimborso dei prodotti obbligazionari hanno trovato in parte sfogo in quelli di liquidità, che si sono distinti per una raccolta positiva di oltre 570 milioni di euro.
L’ammontare di questi prodotti ha raggiunto e superato gli 86 miliardi di euro e rappresenta attualmente poco più del 22% del patrimonio complessivo dell’universo Fondi Comuni.

L’ analisi di Assogestioni ha evidenziato inoltre come siano diminuiti i riscatti degli Hedge fund, anche perché le soglie d’investimento di questi ultimi sono molto alte e sono quindi alla portata di investitori solidi e probabilmente più evoluti finanziariamente rispetto alla massa dei piccoli risparmiatori.

Progressivo rallentamento anche per i deflussi dei fondi flessibili; questi prodotti hanno subito a febbraio deflussi pari a 680 milioni di euro ed il loro patrimonio complessivo, attualmente di 50 miliardi, rappresenta il 13% dell’intero sistema.

Come avviene per le azioni, sarebbe questo il momento di intervenire, laddove le risorse economiche lo consentissero, per acquistare nuove quote di Fondi Comuni, i cui prezzi sono attualmente a sconto. I valori dei vari comparti, ai prezzi attuali, consentirebbero una volta giunta la ripresa, di rientrare il prima possibile dall’investimento ed anticipare così eventuali guadagni.

Maurizio Zani - XageneFinanza2009



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