Fondi etici: il mercato apprezza la trasparenza


22 Ottobre 2008 - Nella bufera che sta colpendo la finanza di tutto il mondo e specialmente quella italiana, uno spiraglio di luce sembra provenire da un prodotto di nicchia del quale non si sente parlare molto nei resoconti sui rendimenti del risparmio: i fondi etici.

Secondo un recente studio condotto dall’Ossevatorio finanza etica in collaborazione con Morningstar, che ha confrontato per la prima volta in Italia i rendimenti medi di tutti i fondi comuni d’investimento per ciascuna tipologia con le performance dei fondi etici, questi prodotti socialmente responsabili sono stati premiati soprattutto per la loro trasparenza, specie se paragonati ai prodotti subprime, che sono stati riempiti di titoli di debito e sparsi nei mercati di ogni parte del mondo.

Alcuni dati parlano chiaro: i fondi bilanciati tradizionali, quelli che sono più compatibili con gli etici per la conformità del portafoglio, il 30 giugno 2008, ad un anno dall’inizio della crisi, hanno perso mediamente l’ 11%, mentre i prodotti etici, nello stesso periodo, si sono comportati meglio perdendo poco più del 6 % in media.

Lo stesso discorso vale per i fondi obbligazionari: se ad un anno dalla crisi i classici sono diminuiti in media del 2,1%, i concorrenti etici hanno invece chiuso con un miglioramento dello 0,2%.

Il successo dei fondi socialmente responsabili si spiega con una serie di scelte che, nel lungo periodo, si sono rivelate vincenti: divieto di investire in prodotti derivati con effetto di leva sul portafoglio, sottopeso del settore finanziario, ritenuto da sempre poco trasparente, e preferenza per società solide, che puntano sull'efficienza energetica, sul rispetto dei diritti e sulle tecnologie ambientali.

Maurizio Zani - XageneFinanza2008



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