Il petrolio torna sotto quota 100


14 Settembre 2008 - Il mercato del greggio ha riassaporato dopo alcuni mesi la quota psicologica dei 100 dollari al barile: venerdì scorso, 12 settembre, alla chiusura settimanale dei mercati, il Wti, il petrolio di riferimento Usa, ha toccato a New York quota 99,99 dollari al barile, ben lontano dal record di 147 dollari raggiunto a luglio scorso.

Tuttavia il prezzo del petrolio potrebbe subire nel prossimo futuro contraccolpi dalla decisione dell’Opec di ridurre l’estrazione di oltre 500.000 barili al giorno e dalla crisi regionale tra Usa, Venezuela e Bolivia culminata con il ritiro degli ambasciatori e con la minaccia di Chavez di tagliare la produzione destinata agli States.

I prezzi del petrolio sono sotto tensione anche per le conseguenze dell’uragano Ike che, dopo il suo passaggio sul Texas, non sembra aver creato problemi alle piattaforme petrolifere off-shore.

Anche se in chiusura a New York l’ultimo prezzo registrato è stato quello di 101,08 dollari, sembra proprio che la spirale speculativa sui prezzi energetici sia in fase terminale.

Non così invece per le Borse, che hanno iniziato e chiuso la settimana brillantemente ma nei tre giorni centrali hanno subito ondate di vendite di quantità ragguardevole.
La bufera sui mercati non sembra sia ancora passata, nonostante la nazionalizzazione di Fannie e Freddie: dopo una seduta con segni positivi di circa il 3%, su tutti i mercati, si sono nuovamente affacciati i timori di nuovi fallimenti nel settore bancario americano.

Maurizio Zani - XageneFinanza2008


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