La corsa ai Bot


13 Gennaio 2009 - Si sono verificate ieri due situazioni opposte e concomitanti: i rendimenti dei Buoni Ordinari del Tesoro ( Bot ) non sono mai stati così bassi ed il nostro debito pubblico non è mai stato così alto.
Anche se queste voci possono destare apprensione, resta comunque il fatto che il Tesoro è riuscito a finanziare il crescente fabbisogno a tassi contenuti.

Le aste dei Bot tenutesi ieri sono state soddisfacenti e gran parte del successo si deve attribuire all’esigenza di operatori e risparmiatori di rinnovare i titoli giunti a scadenza .
Non bisogna inoltre sottovalutare il nuovo fascino dei Titoli di Stato che ancora una volta si sono dimostrati l’ancora di salvezza preferita nei periodi incerti come l’attuale.

L’incisivo calo dei rendimenti dei Bot offerti, l’1.65% per il titolo a tre mesi e l’1.84% per quello annuale, si è scontrato con le aspettative del mercato di un ulteriore prossimo abbassamento al 2% dei tassi da parte della Banca centrale europea ( Bce ).
Il governatore Trichet, nella riunione tenutasi ieri a Basilea, non si è tuttavia espresso ma ha rimarcato l’esigenza di tenere ancorata l’inflazione.

Per quanto riguarda il debito pubblico, invece, i dati diffusi da Bankitalia parlano di oltre 1.670 miliardi di euro, il nuovo, purtroppo, massimo storico. Non è certo una novità, ma in presenza di una crescita molto bassa, questo valore è destinato a salire ulteriormente.

Non va poi dimenticato che, a causa dell’elevato differenziale tra i nostri Btp ed il corrispondente bund tedesco, il Tesoro italiano è costretto ad offrire rendimenti più elevati ed allettanti per finanziare il crescente debito e facilitare il rinnovo della imponente massa di Titoli di Stato in scadenza nel 2009.

Maurizio Zani - XageneFinanza2009



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