La grande fuga dai fondi


9 Gennaio 2009 - Il 2008, l’anno della perdurante crisi finanziaria, del crollo delle borse e della bufera che ha colpito alcune delle più blasonate banche internazionali, ha lasciato una pesante traccia sul mondo del risparmio gestito.

Secondo i dati diffusi giovedì scorso, 8 gennaio, da Assogestioni, la raccolta complessiva del sistema fondi comuni nel 2008 ha fatto registrare un saldo negativo superiore ai 140 miliardi di euro con il risultato che il patrimoni degli oltre 850 fondi comuni distribuiti dalle società registrate nell’associazione di categoria si è ridotto di circa il 33% ed ora raggiunge a malapena i 410 miliardi di euro contro gli oltre 600 del suo momento migliore.

Anche dicembre 2008 ha fatto registrare una fuga dal sistema con deflussi per oltre 8 miliardi di euro: pure in questo mese la parte del leone spetta ai prodotti obbligazionari, quelli che in teoria dovrebbero proteggere maggiormente i risparmiatori nei momenti difficili, i quali hanno evidenziato rimborsi per oltre 2.7 miliardi, mentre si sono in parte salvati gli azionari, con un passivo di 430 milioni di euro, ed i bilanciati, con riscatti pari a circa 220 milioni.

Notevoli le sofferenze per i fondi di liquidità, oltre 2 miliardi di riscatti, e per i prodotti flessibili con riscatti superiori al miliardo di euro.

Anche i principali gruppi bancari attivi nel sistema fondi hanno presentato risultati negativi in linea con l’andamento dei mercati: Intesa-Sanpaolo ha visto il proprio patrimonio diminuire di oltre un terzo in presenza di oltre 33 miliardi di deflussi, seguita a ruota da Unicredit, con una raccolta negativa di oltre 32 miliardi.

Qualche eccezione nel mondo del risparmio gestito viene da Mediolanum e dal gruppo Generali.

Tra le cause della debacle del sistema fondi non può mancare la caduta dei mercati azionari che si è riversata immediatamente sui portafogli delle società ed ha spinto i sottoscrittori ad abbandonare la nave per rifugiarsi nel più tranquillo porto dei Titoli di Stato e dei conti correnti, in special modo quelli online e quelli di deposito, che, sfidandosi in una gara all’ultimo centesimo, riescono ad offrire attualmente rendimenti in qualche modo superiori al tasso d’inflazione grazie anche al gioco spregiudicato degli istituiti di credito che in questo modo hanno spostato l’interesse dei risparmiatori dalla raccolta indiretta a quella diretta.

Maurizio Zani - XageneFinanza2009



Indietro

2000-2014© XAGENA srl - P.IVA: 04454930969 - REA: 1748680 - Tutti i diritti riservati - Disclaimer