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L'Euribor sotto il 4%

25 Novembre 2008 - Una notizia positiva per i tanti italiani indebitati pesantemente con un mutuo a tasso variabile. Dopo settimane di crescita sostenuta, il tasso di riferimento adottato dalle banche per calcolare la rata del mutuo, l’ Euribor a 3 mesi, è tornato sotto la soglia psicologica del 4 %.

Dopo 19 mesi, infatti, il tasso interbancario in base al quale vengono indicizzati i mutui si è portato al 3,97%. Analoga la discesa dell’equivalente ad una settimana, arrivato al 3,183%, mentre il tasso semestrale si è portato al 4,02%, il minimo dal marzo del 2007.

Era da aprile 2007 che l’Euribor a tre mesi non valicava la soglia del 4%, quando il contratto venne fissato a 3,968 %.

La discesa di questi valori indica che l’inflazione sta scendendo velocemente verso valori meno sostenuti, ma è anche il sintomo della contrazione economica che sta vivendo la zona Euro.

E’ rimbalzato invece il prezzo del petrolio, che lunedì 24 ha raggiunto in un sol colpo quota 54,5 dollari al barile, aumentando così la propria quotazione di oltre 4,5 dollari in una sola seduta rispetto alla chiusura di venerdì scorso, quando il barile aveva toccato il minimo da maggio del 2005 a 48,25 dollari.
Si tratta, in termini percentuali, di un balzo di oltre il 9%, che ha consentito al greggio di raggiungere la quotazione massima delle ultime 3 settimane e che si è ripercosso immediatamente su tutti i listini di Borsa, che si sono mossi al rialzo con percentuali consistenti.

A Piazza Affari ha particolarmente brillato l’Eni, cresciuta di oltre il 15%. Le quotazioni del petrolio sono state sostenute inoltre dalla prossima riunione informale dell’Opec di sabato prossimo, 29 novembre, da cui potrebbero scaturire nuove indicazioni sulla probabile limatura della produzione di greggio.

Sono ancora in calo i carburanti in Italia dopo le riduzioni di venerdì scorso che avevano portato il prezzo della benzina sui valori più bassi dal 2005.

Maurizio Zani - XageneFinanza2008