Prezzi troppo alti: la rete distributiva incide troppo sul prezzo dei generi alimentari


5 Agosto 2008 - Bankitalia ha pubblicato uno studio sul costo dei generi alimentari. Dai dati è emerso che sui costi di frutta e verdura incide in misura considerevole la rete di distribuzione, che fa lievitare il costo finale dal produttore al consumatore, fino al 300%, se nella filiera sono presenti più di tre intermediari.

Il ricarico medio per i prodotti agricoli dai campi alle tavole delle famiglie è del 200%, ma, in caso di filiere molto corte, la spesa diventa più vantaggiosa ed il sovraccarico scende a circa l’ 80% del prezzo iniziale.

Tuttavia nella maggior parte dei casi anche all’ingrosso i prezzi arrivano già gravati di un aumento del 100%, mentre in Paesi come Francia e Spagna, questa percentuale si ferma a valori più bassi, attorno al 60%.

La ricerca di Bankitalia indica come cause dell’eccessivo ricarico la frammentazione della rete distributiva e la presenza di troppi piccoli operatori.

Un altro problema riscontrato è quello della logistica; in Italia stravince il trasporto su gomma, con costi molto elevati rispetto alle ferrovie.
I costi di trasporto pesano per circa un terzo del prezzo finale.

Il carovita riguarda comunque quasi tutti i generi di largo consumo: confermando gli elevati dati sull’inflazione raggiunti a luglio.

Nel bimestre maggio-giugno si è osservata una flessione superiore al mezzo punto percentuale riguardo alla spesa alimentare e per la casa.
Secondo la Coldiretti si è modificata in modo significativo anche la qualità della spesa: scende il consumo di carne rossa a vantaggio del pollame, che ha un prezzo inferiore. Inoltre è diminuito il consumo del pane a vantaggio della pasta a basso costo.

Maurizio Zani - XageneFinanza2008



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