Resa dei conti per il convertendo della banca Popolare di Milano


7 Dicembre 2011 - E’ stata convocata dal board della Banca Popolare di Milano per il prossimo 22 dicembre l’assemblea degli obbligazionisti Bpm del prestito convertendo 2009/2013; se i risparmiatori interessati aderiranno alle proposte dei manager della banca, i titoli in questione subiranno importanti cambiamenti.

In primis il prezzo di conversione, visto che il convertendo verrà rimborsato in azioni e non in denaro contante: invece di 6 euro i detentori delle obbligazioni ne riceveranno 2,6.
In pratica, per ogni obbligazione da 100 euro si riceveranno 36,9 azioni al posto di 16,7.

Questo rende la conversione un po’ più conveniente,ma non è sufficiente a porre rimedio alle elevate perdite, vista l’attuale quotazione dell’azione Bpm a Piazza Affari ed inoltre non si può parlare di favore agli obbligazionisti visto che si troveranno di fronte ad una scelta obbligata, peraltro già annunciata dopo i rilevamenti delle autorità di controllo.

La seconda notizia è quella relativa alla proposta di anticipare la scadenza del bond al prossimo 29 dicembre, anziché al 1° giugno 2013.
Con una data di rimborso così anticipata, le flebili speranze degli investitori di recuperare le perdite subiranno un colpo decisivo.

Chi ne trarrà un indubbio vantaggio sarà naturalmente la Banca Popolare di Milano, che, con la trasformazione delle obbligazioni in azioni si rafforzerà dal punto di vista patrimoniale a condizioni decisamente più soddisfacenti di quelle che potrebbero derivarle da un aumento di capitale, mentre gli obbligazionisti, dal canto loro, vedranno concretizzarsi prima di quanto si pensasse le proprie perdite. Che non sono poche, visto che le azioni che verranno elargite avranno un valore di poco superiore ai 10 euro per ogni 100 di capitale investito.

Mettendo in conto sia le cedole finora percepite che quella in pagamento a dicembre, la vendita dei diritti d’opzione e dei warrant abbonati ai bond, i risparmiatori dovranno sopportare una perdita di capitale tra il 50 e il 70% in base a quanto incassato tra vendita di diritti e warrant.

Maurizio Zani - XageneFinanza2011



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