Scendono i tassi ma non i mutui


E’ noto come la questione dei tassi d’interesse presenti alcune analogie con il prezzo del petrolio: l’adeguamento quasi sempre non favorisce il consumatore finale.

Questa situazione è stata spesso denunciata dalle associazioni dei consumatori e, mai come ora, in presenza di un contesto economico caratterizzato da forte recessione.
L’Adusbef, un’associazione di utenti bancari e finanziari, parla apertamente di sporche manovre ai danni di mutuatari ed imprese.

La Bce ( Banca centrale europea ) negli ultimi mesi ha più volte ridotto i tassi d’interesse, portando quello di riferimento al 2,5%: ma le banche non stanno adeguando i tassi applicati ai propri clienti a quelli dell’Istituto di Francoforte. Prova ne è il fatto che il tasso Euribor resta tuttora più alto di circa un punto rispetto al tasso della Bce.

I tassi Euribor stanno facendo registrare una costante discesa, con il tasso interbancario a tre mesi ( di riferimento per la gran parte dei mutui variabili ), giunto al 3,428% , il minimo da ottobre 2006. Nello stesso periodo l’Euribor a sei mesi è invece arrivato al 3,51%.

In tempi normali il differenziale tra i due tassi, quello Bce e l’Euribor, oscilla tra lo 0,2 e lo 0,3% mentre ora il rapporto è più elevato.

Secondo una ricerca di Federconsumatori una banca riceve denaro dalla Bce al 2,5% e lo presta alla clientela al 3,6-3,7%, riservandosi inoltre una percentuale, oltre alle commissioni di massimo scoperto: in questa modo l’ istituto di credito ottiene un triplo profitto.

Maurizio Zani - XageneFinanza2008



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