Tassi giù: bene i mutui, male i Titoli di Stato


11 Maggio 2009 - Con la nuova riduzione dei tassi ( dall’1,25% all’1% ), decisa la scorsa settimana dalla Banca centrale europea ( Bce ), il costo del denaro in Europa, e soprattutto in Italia, non è mai stato così basso.

La manovra attuata dall’Istituto presieduto dal governatore Trichet ha portato il differenziale tra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello nella zona Euro all’1%, visto e considerato che la Federal Reserve ha praticamente azzerato il tasso statunitense, fissando una forchetta compresa tra lo zero e lo 0,25%.

La decisione della Bce avrà riflessi positivi per tutti coloro che, mensilmente, sono alle prese con le rate del mutuo e con i pagamenti dei prestiti, mentre la manovra avrà riflessi negativi per quei risparmiatori che avessero deciso di parcheggiare il proprio denaro in Titoli di Stato o in conti di deposito, visto che il rendimento si abbassa di un ulteriore quarto di punto.

Le associazioni dei consumatori temono che le banche possano incassare questa riduzione del costo del denaro.

Secondo una simulazione effettuata da Adusbef, che ha svolto calcoli sui prestiti a 10, 20 e 30 anni per importi compresi tra i 100.000 ed i 300.000 euro: per acquistare oggi la prima casa si potrebbe ottenere un risparmio del rateo compreso tra il 15 ed il 35%.
In base a questi calcoli la rata odierna mensile per un mutuo trentennale di 300.000 euro dovrebbe diminuire di oltre il 30% e costare 610 euro in meno rispetto al picco massimo raggiunto nel mese di giugno dello scorso anno.

Le associazioni dei consumatori hanno denunciato il ritardo con il quale le banche trasferiscono ai clienti le riduzioni dei tassi decise dalla Banca centrale europea.

Ad essere interessate dalla recente diminuzione dei tassi non dovrebbero però essere solo le rate dei mutui variabili, ma anche gli interessi sui prestiti, che continuano ad essere troppo elevati, arrivando in alcuni casi, come la cessione del quinto o le carte revolving, al 20%, un valore che può configurarsi come usura.

Maurizio Zani - XageneFinanza2009



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