Titoli di Stato: l'1% di rendimento è diventato una chimera


13 Settembre 2009 - Dopo le ultime aste dei Bot chi ha senza alcun dubbio gioito è il Ministero dell’Economia che oramai da qualche tempo riesce a finanziarsi con costi pressoché irrisori senza al contempo dover registrare una diminuzione della domanda da parte degli investitori.

Ma per il piccolo risparmiatore, quello che una volta veniva chiamato il Bot-people, ha ancora senso investire i propri risparmi senza ottenere in pratica nessun rendimento ?

Da parecchio tempo si sta assistendo al progressivo abbandono da parte dei privati di questa forma di risparmio che, solo qualche anno fa, offriva rendimenti allettanti.

Oggi, invece, dopo aver assistito la scorsa settimana al primo rendimento negativo offerto dal Bot trimestrale, le differenze col conto corrente sono praticamente azzerate, a parte la fiducia dei cittadini nella sicurezza dei Titoli di Stato, in crescita nel corso degli ultimi due anni.

L’ unico vantaggio del conto corrente rispetto ai Bot e titoli simili sta nella comodità d’uso di questo servizio che consente l’utilizzo di assegni, carte di credito e la disponibilità immediata dei propri soldi.

Esistono alternative soddisfacenti per chi, oltre alla sicurezza, persegue il sogno di un modesto rendimento ?
Nel segmento del breve periodo i pronti contro termine sono molto poco remunerativi in questo momento; l’ unica alternativa valida per spuntare rendimenti superiori al punto percentuale sono i Titoli di Stato con scadenze lunghe.

I Btp con scadenza settembre 2011 rendono poco più dell’1% netto, mentre, se si aumenta la scadenza di due anni, si possono ottenere un po’ più di due punti percentuali, sempre netti.
Altrimenti ci si può rivolgere ai Cct che, per quanto riguarda il prezzo, sono meno convenienti, ma hanno il vantaggio di staccare cedole indicizzate.

Insomma, coniugare sicurezza e rendimenti si può, ma bisogna avere la costanza e la fortuna di non avere necessità dei propri risparmi per almeno due anni.

Maurizio Zani - XageneFinanza2009



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