Titoli di Stato: la scommessa del 2009


I Bot semestrali, gli ultimi andati in asta prima della fine del 2008, hanno visto scendere il loro rendimento sotto la soglia psicologica del 2% ed hanno offerto un interesse semplice dell’1.92%, il più basso dal marzo 2004.
Nonostante i rendimenti fossero attesi in discesa dal mercato, seguendo l’esempio dell’inflazione e del tasso Euribor nelle varie scadenze, la domanda degli operatori è stata molto sostenuta. Ben 18 miliardi di euro che hanno integralmente coperto l’offerta del Ministero dell’Economia.

Gli stessi operatori sono concordi nel definire il mercato italiano dei Titoli di Stato molto interessante in quanto, in presenza della nota crisi economico-finanziaria e del contestuale calo dei tassi, il rendimento dei titoli nostrani è superiore alla media dei concorrenti europei.
Anche per le aste di fine 2008 relative ai titoli a scadenza medio lunga, circa 6 miliardi di euro, si è verificato il tutto esaurito nelle prenotazioni.

I problemi per il ministro Tremonti potrebbero però venire dalle aste del 2009, che vedranno scatenarsi una forte competizione tra i vari Titoli di Stato dei Paesi emittenti per assorbire i grandi stock di obbligazioni pubbliche in un mercato complesso e sofisticato che vede l’Italia in sofferenza a causa delle dimensioni dell’enorme debito pubblico italiano.

I Titoli di Stato italiani hanno attualmente un rating AA o A+ a seconda dell’agenzia emittente, mentre i concorrenti europei più virtuosi possono fregiarsi della tripla A, il massimo dell’affidabilità concessa all’emittente.

Tra i titoli assegnati nell’asta di fine anno hanno brillato i Ctz, i cosiddetti Bot biennali, che hanno spuntato un rendimento netto del 2,84%: è proprio su questo titolo particolare ed un poco sottovalutato dalla gran parte dei risparmiatori che il Tesoro punterà quest’anno per andare incontro alle esigenze dei risparmiatori.

Secondo molti economisti il calo dei rendimenti non dovrebbe rientrare nel breve periodo, al contrario, è assai probabile che, per effetto della politica monetaria della Banca centrale europea e delle pressanti richieste che stano interessando la parte a breve termine della curva dei rendimenti, nei primi mesi di quest’anno si vedranno interessi in ulteriore ribasso.

Ma questo non sembra frenare l’interesse dei risparmiatori che si sono ancora una volta riversati sui Titoli di Stato ed anche, secondo una recente indagine di Altroconsumo, verso il mercato azionario.

Maurizio Zani - XageneFinanza2009



Indietro

2000-2014© XAGENA srl - P.IVA: 04454930969 - REA: 1748680 - Tutti i diritti riservati - Disclaimer